A.N.A.I. in Assemblea

30.01.2014 13:59

Il 9 settembre 2013, a Santallago (PI), si è tenuta l’Assemblea A.N.A.I. (Associazione Nazionale Apicoltori Italiani).
C’era anche Apitalia a seguire i lavori. E il perché gli Apicoltori lo sanno bene.
Apitalia segue con un occhio particolare il lavoro sul territorio delle Associazioni e la Rivista è aperta a tutti i contributi che arrivano in redazione

 

La cosa straordinaria è racchiusa nella presenza massiccia dei Soci di ANAI che sono arrivati da tutte le regioni d’Italia (e chi impossibilitato ha scritto o delegato), non
solo per l’importanza degli argomenti “all’Ordine del Giorno” ma per un rinnovato senso di appartenenza a una squadra e per il lavoro che l’Associazione sta portando
avanti. Che cosa traspariva sul volto dei partecipanti? Una sana determinazione a reagire, per difendere l'apicoltura di casa nostra e il lavoro degli apicoltori.
Del resto, non possiamo nasconderci che siamo in piena crisi economica, sociale e politica e le ripercussioni sul settore, già di per sé martoriato da patologie croniche
che aggrediscono gli alveari e situazioni climatiche negativamente improvvise a cui si sommano strati e strati di veleni, sono considerevoli.
Senza le giuste contromisure e strategie adeguate, l’apicoltura di casa nostra rischia di attraversare anni bui.

Un altro grande pericolo arriva dalla concorrenza sleale e dalla commercializzazione di miele che di italiano ha ben poco.
Le prove? Facendo un “giro attento” negli ipermercati, l’Associazione ha verificato che sugli scaffali sono sempre più presenti mieli esteri, esoterici, esotici ed eroticizzanti…
un senso di smarrimento culturale assale di fronte a uno squisito rapporto puramente commerciale (rigidità, con eccessive azioni repressive, nei nostri confronti e indulgenza e indifferenza
verso altri).
A tal riguardo, è stata focalizzata l’attenzione riguardo ai controlli che vengono eseguiti in azienda dagli operatori degli Organismi di controllo.

Il controllo è giusto, sacrosanto e doveroso ma… nel rispetto delle regole.
Come ricorderete, da anni, ANAI lamenta e segnala la discrepanza tra il numero dei controlli determinati dal Ministero e la troppa frequenza verso i soliti soggetti. Il metodo di
scelta da chi andare quale è? Il valore finale è nella statistica?
Nel “girovagare tra diverse Giornali e Riviste” è sembrato degno di nota l’Editoriale di Erica Agostinelli (settembre, 2013), NATURAL 1, che riportava in apertura alcuni versi di Trilussa.

“[…] Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale.
Pè via che, lì, la media
è sempre eguale

Puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
Seconno le statistiche d’adesso
Risurta che te tocca un pollo
all’anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’é c’è un antro che
ne magna due”.

 

La poesia, in dialetto romanesco, è “La Statistica”. Non credo che necessiti di spiegazioni.
Ma torniamo all’Assemblea.
Con il primo punto dell’O.d.G. è stata aperta la discussione. Il focus?
Come realizzare una copertura legale per il lavoro apistico, perché laddove si determini una chiara innocenza dell’Apicoltore non ci sia il fardello di sopportare ingenti costi legali.
Il vantaggio? In presenza di una allegra e superficiale accusa di azioni illegali deve corrispondere una decisa e incisiva richiesta di indennizzo verso coloro che hanno formulato l’accusa.

Si badi bene che l’indennizzo non deve essere a carico della collettività.
Troppo comodo allacciarsi il cinturone alla “Calamity Jane” e sparare allegramente a dritta e a manca “ndo cojo cojo!”, senza nulla pagare.
Visto che è di moda, sarà cura, di ANAI, d’ora in poi, informare costantemente chi di dovere e, all’occorrenza, far presentare una o più interpellanze parlamentari.

Nessuno è al di sopra della legge. A seguire è stato illustrato il progetto ROTIS da parte di PierLuigi Pierantoni, Presidente della Cooperativa Apicoltori Montani, nonché
Vice-presidente Nazionale di ANAI. Il futuro è di selezionare e allevare api che reagiscano alle patologie con una migliore determinazione e sempre più distanti da pesticidi e sostanze chimiche.
«Portare all’attenzione delle istituzioni queste proposte è l’obiettivo che ci siamo dati noi che alleviamo le api!» è stato detto.
Quello che spaventa è quando certe azioni vengono fatte da chi le api non le vede neanche su Apitalia, col fine unico di ricercare denari… oggi sui volti degli
apicoltori (quelli veri) si è vista una sana presa di coscienza e conoscenza.
Gli scambi commerciali (compro, baratto e vendo) del miele, nonostante le mancate produzioni di Acacia e Castagno di questo 2013, si sono susseguiti a ritmo incalzante e testimone ne è
il dottor Massimo Ilari, nella foto insieme al ragionier Raffaele Terruzzi, Presidente di AIIPA gruppo Miele, che, costantemente, tiene aggiornati gli apicoltori su Apitalia, con la sezione dedicata al “Borsino del Miele”.

A chiusura la relazione del professor Carlo D’Ascenzi (Facoltà di Veterinaria di Pisa - Scienze dell’alimentazione) che ha presentato, con squisita eloquenza e professionalità, il Registro dei Trattamenti Terapeutici in Apicoltura, proprietà di ANAI, come strumento educativo e proposta concreta degli apicoltori.
I presenti hanno avuto modo, da protagonisti veri, di esprimere pareri e formulare domande a raffica, e il Presidente come “ padrone di casa” da perfetto nocchiere seguiva la rotta indicata dai convenuti.
Un ringraziamento finale ad Apitalia per la sua presenza e se vorrà pubblicare il nostro contributo sulla Rivista.

 

Laura De Medici
Ufficio Stampa A.N.A.I.